Storia

La lunga tradizione di ristoratori della nostra famiglia nasce fin dal dopoguerra quando Pierino e Angiolina aprono un ristorante davanti alla caserma “Nino Bixio” di Casale Monferrato, anche se il nostro locale nella posizione in cui lo conoscete nasce nel 1953 quando Luigi, figlio di Pierino e Angiolina, insieme alla moglie Augusta decide di spostare la baracca di legno dei suoi genitori dalla piazza Castello di Casale Monferrato a Candia Lomellina vicino al ponte del fiume Sesia.
Il ristorante, all’epoca conosciuto come “La Baracca”, diventa ben presto un punto di riferimento nella zona.
Nel 1965, in seguito alla morte di Luigi, subentrano i figli Pierangelo, insieme alla moglie Maria, e Carlo, i quali, dopo una breve parentesi alla guida del ristorante “La taverna del duca” a Terrasa, tornano a gestire La Baracca insieme alla mamma Augusta.

In quegli anni il ristorante acquista fama e diventa uno dei luoghi più importanti dove poter gustare i piatti tipici della nostra terra , preparati da Pierangelo: cuoco, sommelier e volto storico della ristorazione Lomellina. Nel 1974 Pierangelo e Carlo decidono di costruire e inaugurare la piscina, una delle prime nella zona, insieme a una sala da ballo che negli anni ha avuto l’onore di ospitare grandissimi artisti come i Pooh, i Ricchi e Poveri, Rita Pavone e molti altri.


Nel 1996 Loredana e Gianluigi Ferraris, figli di Pierangelo e Maria, prendono in gestione l’intera struttura insieme a Carlo e nel 2001 rinnovano la piscina aggiungendo la vasca laguna e rendendola come tutti la conosciamo oggi.
Durante la loro gestione, Gianluigi come Chef, e Loredana in sala si tolgono numerose soddisfazioni, tra cui il concorso “La Padella d’oro” vinto nel 2008 a Pavia.
La nostra è una storia lunga, piena di momenti positivi e momenti negativi: abbiamo vissuto più di un’alluvione e altri momenti di difficoltà, ma la passione e l’amore per la nostra terra, con il passare degli anni e con il susseguirsi delle generazioni non cambia, e ancora oggi con i nostri piatti cerchiamo di riportarvi ai tempi del nonno Luigi e ci auguriamo di poterlo fare ancora per molti anni.